venerdì 4 novembre 2011

Stress

Due giorni piuttosto intensi, se non metto per iscritto tutto quello che è successo sicuro che potrei dimenticarmelo. Oppure no, perché per necessità dovevo fare mente locale ogni secondo per non fare cazzate. Ci eravamo lasciati la sera quando il giorno dopo avrei dovuto fare da co-cerbero per il professor Grassi. In effetti è andata così: giravo tra le file dei banchi con la tentazione di fare la carogna e impedire che si copiasse, poi sotto la pioggia di richieste di aiuto non sono riuscito a ripararmi. Purtroppo il livello di italiano di questi studenti, pure all'esame, è piuttosto basso. Il professor Grassi non ci vedeva più dalla rabbia, e lo capisco: fa un corso a gratis per fare un piacere e gli studenti, a parte qualche rara eccezione, fanno sempre errori banali (con tutte le attenuanti del caso, tipo la difficoltà della nostra grammatica e la diversità da quella turca) ma che con uno studio adeguato si risolvono. Fatto ciò verso le 13:40 arrivo l'aeroporto per andare a prendere Lucia, compagna di classe a Venezia che frequenterà per un mese un corso di turco a Istanbul. Il viaggio dall'aeroporto fino a Taksim, poi fino a casa mia infierisce sulle nostre già stanche membra. Arrivati a Üsküdar cerchiamo nelle varie agenzie di viaggi un autobus che parta da Istanbul e arrivi a Bartın, una città sul Mar Nero, inizio del tour che insieme a compagne di erasmus nella capitale turca abbiamo organizzato per 3 giorni. La data di partenza coincide con l'inizio del Kurban Bayramı, cioè festa del sacrificio dove dappertutto sgozzano montoni; la festa dura circa una settimana e quindi tutti i turchi ne approfittano o per fare viaggetti tipo noi a Pasqua o per tornare a casa dalle famiglie. Fatto sta che giro 10 agenzie e non riesco a trovare biglietti: o non c'è il servizio o non ci sono più biglietti. Abbastanza giù di morale e stanchi morti torniamo a casa, dove ospito per una notte Lucia. Per tirarci su, programma della serata: carbonara & Crozza. Il suo effetto c'è stato in effetti.
Il giorno dopo di mattina presto arriviamo alla scuola di Lucia e cerchiamo di immatricolarla: alla fine, non senza difficoltà e perdendo tutta la mattinata, riusciamo a farcela. Incontriamo intanto dopo pranzo Şilan, la coinquilina di Lucia che ci porta a casa sua a Kocamustafapaşa, quartiere dove le tracce dei vecchi abitanti armeni e greci si vedono chiaramente dalle antiche case di legno in rovina e dalle numerose chiese. Altra odissea intanto: dobbiamo prendere il letto di seconda mano, fare la spesa, spostare i mobili etc. . La questione dei biglietti del bus non è ancora risolta nel frattempo, e il soggiorno di una notte e il viaggio di ritorno sono già prenotati. Sull'orlo di una crisi di nervi, mi vedo proporre anche un accompagnamento a pagamento in macchina di un amico di Şilan che passa vicino alla nostra meta. Decido di non accettare e la sera stessa trovo dei biglietti per Safranbolu che in qualche modo ci porteranno vicini alla destinazione. Partenza domani mattina alle 5:30, arrivo alle 13:30 circa. L'ennesima odissea.

Nessun commento:

Posta un commento