sabato 10 dicembre 2011

Orario di visite

Battuto ogni record. Ogni giorno rimando la scrittura del blog, forse non ho intenzione di completarlo nemmeno entro stasera per la paura di tralasciare qualche dettaglio per strada. In questi giorni registro molti arrivi in terra turca, e purtroppo anche qualche addio: a cominciare dall'arrivo dei genitori per 4 giorni, poi quello della mia concittadina Laura e dell'avventuroso Giuseppe, infine dell'addio dopo un mese di permanenza di Lucia (sigh). Tra gli arrivi devo anche registrare quello mensile della dolce metà, che per 4 giorni è stata costantemente al mio fianco. Siamo anche stati in compagnia turca, con altre ragazze che studiano o studiavano italiano ad Ankara, per un giretto breve ad Istanbul. Per una volta la mia università organizza qualcosa per i nostri erasmus e ricevo l'invito a partecipare a una gita a Rumeli Hisarı, cioè la fortezza d'Occidente, fatta costruire quasi all'imbocco del Bosforo da Mehmet il Conquistatore quando tenne l'assedio a Costantinopoli, per controllare insieme all'antistante fortezza d'Oriente (Anadolu Hisarı) che non arrivassero rinforzi o aiuti alla città assediata. Fortezza rimasta pressoché vuota al suo interno, non offre molto se non un buon panorama sul Bosforo dalle sue alte mura che si inerpicano sulle colline, con scale ripide e passatoie rigorosamente senza ringhiere; per i timorosi delle altezze come me non proprio raccomandabile. Lo stesso giorno, ma di sera accoglienza al parentado in arrivo, con relativo trasferimento all'hotel, non senza qualche inceppo: anche quando i turchi non sanno dov'è di preciso quello che chiedo cercano comunque di darti indicazioni, facendo spesso dei casini e mandandoci da tutt'altra parte rispetto alla destinazione finale. Morale: giriamo in tondo per mezz'ora quando in realtà era facilissimo trovare l'hotel. Il giorno seguente in compagnia di Lucia vado nel mio caro sobborgo di Kuzguncuk, dove il caos della metropoli lascia il posto a un tranquillo quartierino con case basse in legno, quasi tutte restaurate, dove la vita scorre distesa sui riflessi del Bosforo. Ottimo per una passeggiata mattutina rilassante. Dopo un breve giro nel sobborgo vicino di Beylerbeyi decidiamo di andare a prendere i biglietti di una partita di calcio, non proprio una partita qualsiasi: il derby Galatasaray-Fenerbahçe, il più sentito in Turchia probabilmente. Fatto sta che, in seguito alla scoperta della demolizione del vecchio stadio a Şişli facciamo un andirivieni con la metropolitana (cercando pure alla biglietteria del nuovo stadio) per sapere poi che i biglietti costano 500 £ l'uno, circa 225€. Troppo per le nostre tasche (e voglie). Optiamo quindi per vedere una partita di molta minor importanza, Istanbul B.Ş.Belediyespor contro Mersin. Costo: solo 20 lire.
Il giorno della partita organizziamo il modo per arrivare allo stadio nel miglior modo possibile (anche perché lontanissimo dal centro): tramvay fino al capolinea, poi minibus poi autobus preso al volo e a piedi. Fermata in mezzo all'autostrada, poi a piedi da soli nell'oscurità della sera, impauriti dal latrato dei cani e in mezzo al nulla. Non esattamente la migliore delle situazioni, ma giusto al fischio d'inizio riusciamo a sederci in questo stadio praticamente vuoto, dato che i tifosi di questa squadra sono pochi pochi. La partita finisce con un tristissimo 0-0 con poche occasioni e poche emozioni. Io me ne vado dallo stadio piuttosto deluso, Lucia si accontenta perché era la prima volta che ci andava. Piccola nota sui 2 giorni precedenti alla partita: giretto turistico con i genitori ad Üsküdar e Kuzguncuk, con una sera a cenare in un buonissimo ristorante nel centro storico con cucina ottomana: pieno fino all'orlo. Adesso sono ancora indaffarato con un giro turistico, stavolta con Laura. Aggiornamenti in arrivo (chissà fra quando).

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